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Il discorso sulle Dodici Costellazioni ai neofiti

Zenone di Verona
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Trattati
In questo straordinario esempio di retorica cristiana, rivolgendosi a coloro che stanno per ricevere il battesimo il Vescovo Zenone pronuncia una breve catechesi che prende spunto dai dodici segni dello Zodiaco. Le varie costellazioni offrono spunti per sviluppare paralleli con le opere di Cristo e con la storia della salvezza, sullo sfondo della rinuncia al male e alle sue seduzioni. In analogia con quanto si era soliti fare in occasione di una nuova nascita, Zenone propone adesso ai suoi catecumeni, rinati nel battesimo, un esempio di “oroscopo cristiano”, l’unico che i neofiti saranno tenuti a seguire, una volta abbracciata la fede in Gesù Cristo.

1. Cittadini del Cielo, novelli pegni in Cristo esultate, custodite con diligenza costante il candore della fiorentissima odierna vostra nascita spirituale per non contaminarla in nessun modo, perché la Chiesa non può rinnovare ciò che vi dà. Ecco, voi, bambini, adolescenti, giovani, vecchi di entrambi i sessi, che eravate colpevoli, eravate anche immondi per la vostra nascita mondana; la contrario, liberi ormai da ogni colpa, siete bimbi innocenti e, cosa meravigliosa e gradevole, ad un tratto in un istante, pur di età diverse, siete divenuti coetanei. Ma conosco bene la vostra curiosità. Per la consuetudine della vostra vita precedente, cosa che non vi sarà più oltre consentita, forse potreste chiedere anche a noi qualche oroscopo, sotto quale costellazione la vostra unica madre con un unico parto vi abbia dato alla luce così diversi, così differenti. Come si fa con i bambini, vi accontenterò e brevissimamente vi spiegherò i segreti del sacro oroscopo.

2. Dunque, fratelli, tale è il vostro oroscopo. Per primo vi accolse non l’Ariete, ma l’Agnello che non respinge nessun che creda in Lui. Esso rivestì la vostra nudità col niveo candore del suo vello, con grande bontà versò il suo latte benedetto nelle vostre labbra che si aprivano al vagito. Similmente Egli non quale Toro dal collo superbo, dalla fronte torva, dalle corna minacciose, ma quale Vitello ottimo, dolce, carezzevole e mite, vi ammonisce a non cercare mai gli auspici in nessuna attività, ma a raccogliere — sottoponendovi senza malizia al suo giogo e fecondando, col sottometterla a voi, la terra della vostra carne — nei celesti granai la ricca messe dei semi divini. E mediante i Gemelli che seguono, cioè mediante i due Testamenti che vi annunciano la salvezza, vi ammonisce ad evitare innanzitutto l’idolatria, l’impudicizia e l’avarizia, che è l’incurabile Cancro. Ma il nostro Leone, come insegna la Genesi, è il leoncello di cui celebriamo questi santi sacramenti, cheadagiandosi si addormentò per vincere la morte e risorse per conferirsi l’immortalità quale dono della sua beata Risurrezione. Lo segue nell’ordine la Vergine preannunciando la Bilancia, per farci conoscere per mezzo del Figlio di Dio, incarnatosi e nato dalla Vergine, che l’equità e la giustizia sono state recate alla terra. Chi la osserverà costantemente e l’amministrerà fedelmente calpesterà con piede incolume, non dirò lo Scorpione, ma, come afferma il Signore nel Vangelo, assolutamente tutti i serpenti. Ma non dovrà nemmeno temere lo stesso diavolo, che è il ferocissimo Sagittario, armato di saette infuocate, in ogni istante causa di terrore per i cuori di tutto il genere umano. Perciò così dice l’apostolo Paolo: Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo imbracciando lo scudo della fede, per mezzo del quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Egli infatti talvolta lancia contro gli infelici il Capricorno, deforme d’aspetto, il quale avventandosi col suo corno, ribollente sulle livide labbra della spuma delle sue vene, con paurosa rovina infuria con pietosi effetti per tutte le membra di chi gli è prigioniero. Alcuni rende pazzi, altri furiosi,, altri omicidi, altri adulteri, altri sacrileghi, altri ciechi per l’avarizia. Sarebbe lungo scendere ai singoli particolari: possiede differenti e innumerevoli arti per nuocere, ma tutte queste, scorrendo con le sue acque salutari, senza grande difficoltà il nostro Acquario fu solito rendere vane. Lo seguono necessariamente in un’unica costellazione i due Pesci, cioè i due popoli dei Giudei e dei Gentili, che ricevono la vita dall’acqua del battesimo, segnati da un unico segno per essere unico popolo di Cristo.

da Trattati, a cura di G. Banterle e R. Ravazzolo, Città Nuova - Società per la conservazione della Basilica di Aquileia, Roma 2008, pp. 151-153.