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Un anno appassionante

Dicembre 2009
Marco Crescenzi
Ingegnere aerospaziale Iacobucci HF Electronics

Un anniversario è una ricorrenza e la commemorazione periodica di un avvenimento particolarmente importante; nei rapporti interpersonali è anche un momento di verifica e di confronto sul cammino fatto insieme fino a quel momento; allo stesso tempo la gioia di festeggiare l’evento spinge emotivamente a guardare in qualche modo verso il futuro.

Le ricorrenze scientifiche che hanno caratterizzato l’anno 2009 che si sta per concludere, ovvero la sua celebrazione come Anno Internazionale dell’Astronomia nel quale ricordiamo in maniera particolare le prime osservazioni astronomiche effettuate da Galileo Galilei con il cannocchiale, e la commemorazione del secondo centenario della nascita di Charles Darwin (nonché dei centocinquanta dalla pubblicazione dell’Origine delle specie), sono state le occasioni per un nuovo confronto tra la comunità scientifica, i teologi, gli appassionati di scienza e il grande pubblico. Tutte le persone che si sono interessate a questi anniversari hanno così avuto la possibilità di confrontarsi con Galileo Galilei, Charles Darwin e più in generale con le teorie scientifiche da loro elaborate e con l’evoluzione scientifica successiva.

Per questi motivi, l’anno 2009 è stato un’ulteriore opportunità di confronto tra scienza e fede, tra cultura scientifico e riflessione filosofico-teologica; come ogni anniversario, Galileo e Darwin, sono stati occasioni di verifica del cammino percorso da questi mondi che buona parte dell’opinione pubblica vorrebbe ancora contrapposti.

Le mostre, i convegni, gli articoli, i libri e le molteplici iniziative realizzate per celebrare questi due grandi scienziati ci hanno mostrato qual è il livello e la qualità del dibattito attuale sulla scienza e come le teorie scientifiche vengono oggi comunicate nel mondo della cultura e nei mezzi di comunicazione di massa.

Stimolati da queste considerazioni preliminari possiamo chiederci: qual è il clima intellettuale in cui vengono vissute le teorie scientifiche? Qual è l’immaginario collettivo che deriva dalla loro comunicazione massmediale? O, più in generale, quali ricadute vi sono state in questo anno sul rapporto fra teologia e scienze?

Per rispondere a questi interrogativi abbiamo scelto di riflettere su alcuni degli innumerevoli eventi con i quali si è voluto celebrare le ricorrenze citate. È impossibile qui commentare tutte le attività svolte in questo anno e per questo mi limiterò a considerarne solo alcune, varie delle quali ho avuto la possibilità di presenziare.

1809-2009 Il II° centenario darwiniano

La  mostra che ha coinvolto il maggior numero di persone è sicuramente stata "Darwin 1809-2009" basata sulla mostra organizzata dall'American Museum of Natural History di New York, realizzata in collaborazione con il Museum of Science di Boston, The Field Museum di Chicago, il Royal Ontario Museum di Toronto e il Natural History Museum di Londra. La mostra, curata da Niles Elderidge, Telmo Pievani e Ian Tattersall, dopo essere stata nelle più importanti capitali del mondo, è stata proposta in Italia  a Roma, a Milano e a Bari.

La mostra ripercorreva in maniera cronologica l’itinerario umano e scientifico di Darwin: Il mondo prima di Darwin, Il giovane naturalista, In viaggio intorno al mondo, Londra – l'idea prende forma, Down House – una vita al lavoro, L’evoluzione oggi,  Charles Darwin e l’Italia, L’evoluzione umana.

Dal punto di vista dei contenuti, il percorso seguito è stato realizzato in modo equilibrato, alternando in maniera sapiente immagini e reperti, lasciando poco spazio a interpretazioni ideologiche. La mostra ha riscosso un notevole successo e nei siti espositivi si è visto un  apprezzabile afflusso di famiglie e bambini. Possiamo senza ombra di dubbio affermare che è stato un buon esempio di divulgazione scientifica.

Molteplici sono state le conferenze e i dibattiti: a Febbraio il Darwin Day al Museo Civico di Storia Naturale di Milano relatori Adalgisa Caccone, Niles Eldredge, Giuseppe Fusco, Elena Gagliasso, Peter Grant, Rosemary Grant, Antonello La Vergata, Antonio Lazcano, Gerd Mueller, Eors Szathmary, Ian Tattersall, John van Wyhe; sempre a  Febbraio il convegno internazionale Il mondo dopo Darwin all’Accademia dei Lincei di Roma, relatori Mary Jane West-Eberhard, Ernesto Capanna, Luigi Luca Cavalli Sforza, Bruno D’Argenio, Niles Eldredge, Giovanni Felice Azzone, Andrew H. Knoll, Paolo Rossi, Ian Tattersall, Telmo Pievani; a Luglio il Festival di Darwin all’Università di Cambridge con oltre 9000 biglietti venduti in una settimana.

Molte Università soprattutto anglo-sassoni hanno  organizzato convegni e dibattiti su Darwin.

In internet tra i diversi siti creati per celebrare l’anniversario darwiniano ricordiamo: www.darwin2009.it, www.darwinproject.ac.uk, www.darwinbicentennial.org ed in Francia  www.darwin2009.fr. Anche i Social Network sono stati invasi dalle celebrazioni darwiniane; ricordiamo Darwin 2009 su Twitter con oltre 2500 “followers”.

Molti sono stati gli articoli apparsi sui quotidiani e sulle riviste di divulgazione scientifica. A Febbraio Le scienze ha dedicato un numero speciale a L’evoluzione dell’evoluzione, che tra i vari sottotitoli ne aveva uno emblematico: Creazionismo I nuovi trucchi di un vecchio inganno. In quest’ultimo articolo Glenn Branch ed Eugenie C. Scott rispettivamente vicedirettore e direttore esecutivo del National Center for Science Education di Oakland, in California, spiegano la storia del “virus creazionista” e la sua subdola diffusione attuale soprattutto nei programmi scolastici. A Marzo Focus ha pubblicato uno speciale intitolato Evoluzione 2.0 nel quale vengono affrontate in maniera a dire il vero semplicistica alcune implicazioni della teoria darwiniana. Geo nei numeri di Marzo, Aprile e Maggio ha proposto un reportage in tre capitoli del giornalista scientifico Jürgen Neffe e del fotografo Peter Ginter nel quale viene ripercorso il viaggio intorno al mondo sul piccolo veliero inglese Beagle. Il servizio è ben fatto e presenta un viaggio affascinante ma purtroppo non è esente da alcune considerazioni scontate e  poco condivisibili da un punto di vista ermeneutico.

Radio Due, infine, dal 1 al 26 giugno ha proposto uno speciale curato da Piergiorgio Odifreddi intitolato Buon compleanno Darwin!

Come si è potuto vedere dall’insieme delle iniziative riportate, il dibattito è stato vivace e la discussione  ha coinvolto tutti i livelli della società civile.

Una prima conclusione che ci sentiamo di trarre è tuttavia la seguente: nonostante alcuni esempi di buona divulgazione, molte pubblicazioni e molti eventi sono stati purtroppo caratterizzati da interpretazioni materialiste e neo-positiviste, nelle quali Darwin assurge a paladino degli atei e degli agnostici. Un esempio: durante un mio viaggio negli Stati Uniti ho avuto modo di vedere che il programma di intrattenimento offerto sull’aereo proponeva  un documentario dal titolo The Genius of Charles Darwin curato da Richard Dawkins (distribuito precedentemente  dalla televisione inglese Channel 4), nel quale il noto biologo guidava una scolaresca dalla “nebbia intellettuale” del creazionismo e della fede in Dio alla luce del materialismo evoluzionista. A parte l’ambiguità che il termine “creazionismo” ha assunto in molti di questi eventi (accomunando in sé tanto coloro che credono in un Dio creatore, quanto quelli che sostengono una interpretazione fondamentalista e letterale della Genesi), le derive ideologiche sono state in generale più numerose di quanto lo siano stati i veri approfondimenti filosofici.

2009 Anno Internazionale dell’Astronomia

Ricchissimo è stato anche il programma  delle celebrazioni dell’Anno Internazionale dell’Astronomia.

Tra le innumerevoli mostre ricordiamo Galileo. Immagini dell'universo dall'antichità al telescopio curata da Paolo Galluzzi, tenutasi a Firenze a Palazzo Strozzi, e Cose mai viste. Galileo, fascino e travaglio di un nuovo sguardo sul mondo curata dall’Associazione Euresis, promossa dal Meeting di Rimini e realizzata da Muse Media col Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura.

La mostra fiorentina, visitata da 100.000 persone, proponeva un excursus che aveva inizio dalle visioni mitiche e poetiche dell’antico Egitto e della Mesopotamia per giungere poi alle moderne teorie sull’universo; l’esposizione  presentava reperti suggestivi e rarissimi (ad esempio astrolabi antichissimi e… il dito medio della mano destra di Galilei!). Indubbiamente un’altro esempio di buona divulgazione scientifica.

La mostra del  Meeting di Rimini nata con “l’intento di produrre una immedesimazione con quell’avvenimento di scoperta, con ciò che Galileo ha effettivamente visto in quelle memorabili notti, nella prospettiva di comprenderne meglio le inevitabili conseguenze” si è distinta per il modo con cui ha saputo intercettare ed esplicitare, nella vicenda di Galileo, il rapporto tra scienza e fede, tra scienza e società.

Preziosa e degna di nota è anche la mostra Astrum 2009, ospitata dai Musei Vaticani, organizzata dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dalla Specola Vaticana sulla storia, sul funzionamento e sull'evoluzione degli strumenti impiegati nelle osservazioni astronomiche.

Dal 26 al 30 maggio si è svolto  a Firenze il Convegno internazionale di studi “Il caso Galileo. Una rilettura storica, filosofica, teologica”. L’evento, organizzato dalla Fondazione Niels Stenseen di Firenze, diretta dai padri gesuiti, ha ottenuto numerosi e prestigiosi Patrocinatori ed è stato inaugurato nella Basilica di Santa Croce (dove si trova la tomba di Galileo) alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, introdotto dalle lectiones magistrales del filosofo della scienza Paolo Rossi, accademico dei Lincei, e di Nicola Cabibbo, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze.  Sicuramente suggestivo è stato un passaggio dell’intervento del prof. Cabibbo: “Alla Chiesa mancò all’inizio del Seicento una personalità del calibro intellettuale di Tommaso d’Aquino, che sapesse valutare correttamente l’impatto filosofico della nuova scienza, a cominciare proprio dalle scoperte astronomiche fatte da Galileo nel 1609”.

Purtroppo lungo le varie sessioni del Convegno, pur di alto interesse storico-scientifico, sono stati riproposti molti luoghi comuni e nella conferenza finale tenuta ad Arcetri, presso al Villa Il Gioiello, si sono notate considerazioni e perfino conclusioni palesemente fuori tema.

A Venezia, nella elegante cornce dell’Istituto Veneto di Scienze, Arti e Cultura, si è tenuta nel mese di Ottobre la VI sessione della Conferenza periodica “The Inspiration of Astronomical Phenomena”, dedicata anch’essa in buona parte a Galileo. Numerose poi le iniziative svoltesi a Padova tra cui la mostra  Il futuro di Galileo. Scienza e tecnica dal Seicento al Terzo Millennio.

All’interno dei convegni legati all’Anno Internazionale dell’Astronomia, due eventi conclusivi da segnalare. Uno è la Conferenza Internazionale intitolata 1609-2009 Dal Telescopio di Galilei alla Cosmologia Evolutiva, Scienza, Filosofia e Teologia in Dialogo, promossa dalla Pontificia Università Lateranense in collaborazione con la Pontificia Accademia delle Scienze, assai significativa per l’alto valore dei relatori invitati, fra i quali vari Premi Nobel. L’altro è la mostra Astri e Particelle, ospitata al Palazzo delle Esposizioni all’EUR - Roma e che si protrarrà nel mese di Gennaio, con numerosi dibattiti di ambito interdisciplinari, con certa attenzione al tema della vita extraterrestre.

 Sul web di particolare interesse il  sito www.ilfuturodigalileo.itwww.astronomy2009.it che su Twitter ha oltre 4700 “followers”.

Concludendo

In una intervista rilasciata a Famiglia Cristiana (n. 22 del 2009), alla domanda “Quindi è un errore pensare alla scienza come emancipazione progressiva dalla teologia?” Nicola Cabibbo rispondeva “Certo. È una posizione puramente ideologica, che non rispetta né la scienza, né la teologia”. Dopo un anno di conferenze, libri, articoli, documentari e dibattiti ci chiediamo ancora quanto siano vive oggi le posizioni ideologiche che creano una frattura tra il mondo scientifico e la riflessione teologica. Stiamo per concludere un anno dedicato a due temi che riguardano in maniera profonda le origini e il destino dell’umanità: su questi argomenti come si confrontano oggi la scienza sperimentale e la riflessione teologica?

Dagli esempi riportati è evidente che posizioni riduzioniste e chiuse al confronto sono ancora molto vive nel mondo intellettuale e in certa parte della comunità scientifica. Inoltre, la divulgazione scientifica ripropone spesso, in proposito, posizioni superate che creano nell’immaginario collettivo l’idea che le teorie scientifiche sono incompatibili con una fede autentica, quella in un Dio creatore del cielo e della terra.

Più difficile è rispondere ad un’altra domanda: cosa alimenta le impostazioni ideologiche riduzioniste? E soprattutto: cosa ha da guadagnare la società umana dal suscitare in modo artefatto un dibattito senza punti di convergenza tra scienza e religione? Sicuramente in molte questioni entrano in gioco fattori di carattere politico ed economico, ma una cosa è certa: un dialogo sereno tra sapere scientifico e teologia porterebbe più facilmente ad una reale collaborazione per un autentico progresso umano.

Nel Discorso ai partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, Giovanni Paolo II diceva il 31 ottobre del 1992: “La cultura contemporanea esige uno sforzo costante di sintesi delle conoscenze e di integrazione dei saperi. Certo, è alla specializzazione delle ricerche che sono dovuti i successi che noi constatiamo. Ma se la specializzazione non è equilibrata da una riflessione attenta a notare l’articolazione dei saperi, è grande il rischio di giungere a una ‘cultura frantumata’, che sarebbe di fatto la negazione della vera cultura. Poiché quest’ultima non è concepibile senza umanesimo e sapienza”.

Il Portale di Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede in questo anno ha proposto documenti preziosi che hanno aiutato i visitatori a ricomporre nelle proprie coscienze la frattura, creata in maniera invasiva dalla cultura dominante, tra le proprie convinzioni religiose e la gioia delle scoperte scientifiche. Vi abbiamo in fondo ritrovato l’intuizione di Albert Einsten: “Qual è il senso della nostra esistenza, qual è il significato dell’esistenza di tutti gli esseri viventi in generale? Il saper rispondere a una siffatta domanda significa avere sentimenti religiosi. Voi direte: ma ha dunque senso porre tale domanda? E io vi rispondo: chiunque crede che la sua propria vita e quella dei suoi simili è priva di significato, non soltanto è infelice, ma appena capace di vivere”.

Certamente gli eventi commemorativi di questo 2009 testimoniamo che nella società contemporanea è vivo l’interesse per la scienza e per le implicazioni religiose che alcune sue scoperte possono operare. E questo dato, per chi cerca la verità, non può che essere uno stimolo positivo. Louis Bouyer diceva: “La scienza umana, che non sia soltanto una specializzazione chiusa in se stessa o degenerata in follia senile – e, come tale, autoritaria al pari di ogni follia –, la scienza che approda a una genuina sapienza, giunge per ciò stesso a riconoscere il mistero che è insito nelle cose e nell’uomo”

La passione per il mistero della realtà è un legame profondo che unisce la fede e la scienza; ci auguriamo che questa sia una delle scoperte più importanti che a più d’uno ha regalato questo anno appassionante.