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Filosofia della religione

Giovanni Magnani

Edizioni Pontificia Università Gregoriana,
Roma 1993
Anno di edizione originale: 1993
ISBN: 9788876523465

Il volume raccoglie in una nuova edizione le lezioni svolte da Giovanni Magnani presso la Pontificia Università Gregoriana, che rielaborate tendono comunque a fondare la sua tesi di base della disciplina: «…non è possibile fare piena giustizia all’esperienza religiosa storica, se si cerca una comprensione della religione a-priori o per applicazione di una filosofia ad essa precostituita. La storia del pensiero indica che tali impostazioni sono quasi sempre solo applicative, deduttive e, inevitabilmente, riduzioniste». Il tema analizzato nel volume è l’analisi interdisciplinare del concetto analogo “la religione”. Lo studio iniziato nel 1971 nel volume Il fenomeno religioso. Parte I°. Interpretazioni sociologiche classiche è proseguito attraverso ulteriori scritti fino all’ultimo saggio specialistico su La crisi della metapsicologia freudiana del 1981. Il volume analizza il problema dell’uomo e il problema di Dio, centrando l’attenzione sull’esperienza e l’analisi fenomenologica dell’atto religioso in rapporto alle varie interpretazioni filosofiche (empirismo classico, neopositivismo e positivismo logico, nella filosofia analitica, Kant, Dewey, Wittgenstein); sino ad arrivare al concetto di esperienza integrale, come aspetto specifico dell’esperienza spirituale e religiosa, nelle analisi di Otto, Scheler e Le Senne. Nella parte conclusiva del saggio si analizza il concetto stesso di religione, nella sua essenza e specificità anche cristiana: «L’oggetto iniziale dell’esperienza religiosa è il Divino, la Potenza, il Valore Assoluto trascendente e immanente insieme, ma inafferrabile, Mistero sublime e affascinante: ad un primo livello di esperienza è difficile poter dire di esso di più. Tuttavia l’atto religioso è, da tale primo contatto transmediatico con il suo termine, dinamicizzato, tende alla ricerca e contatto ulteriore con Esso, ad aprirsi sempre più ad un dialogo mettendo in rilievo l’elemento personale in un primo momento piuttosto implicito, ad esplicitarlo aprendosi al suo dono, cercando una progressiva rivelazione, ispirata dal fatto che è apparso come Valore e come Fonte assoluta dell’Essere di cui continuamente partecipiamo».

P. B.