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Cristo e il Cosmo

Jean-Michel Maldamé

San Paolo,
Cinisello Balsamo 1995
Anno di edizione originale: 1993
ISBN: 8821530167

Il saggio del teologo domenicano Jean-Michel Maldamé, pubblicato in francese con il titolo le Christ et le cosmos (Paris, 1993), è un’opera di sintesi e di proposta teologica. Come tale, essa si dirige a lettori che conoscano già le grandi linee dell'odierna visione scientifica del cosmo e siano al corrente delle modalità con cui la teologia contemporanea ne sta operando una rilettura alla luce della capitalità di Cristo sulla creazione.Sebbene ad una certa distanza dal momento della sua uscita, il volume merita ugualmente di essere segnalato in quanto costituisce uno dei pochi esempi di ricerca interdisciplinare nei quali si prende in esame quali riflessioni offerte dalla cosmologia fisica possono essere vantaggiosamente utilizzate dalla teologia. In gran parte debitore ad una originaria formazione tomista, Maldamé ha il pregio di saper integrare nel volume che qui presentiamo la visione filosofico-teologica derivatagli dalla conoscenza di Tommaso, con elementi provenienti dalla tradizione teologica orientale, dal linguaggio simbolico e dalla liturgia, elementi tutti particolarmente significativi quando il terreno di riflessione, come in questo caso, è quello del creato. Il volume è organizzato in due parti distinte, l'una propedeutica all'altra: «L'uomo e il cosmo» e «Gesù risorto, Salvatore del mondo». Finalità della prima parte è riepilogare il solido collegamento esistente fra cosmologia fisica ed antropologia, così come la scienza contemporanea lo pone oggi in luce, quando segnala dall'interno del suo stesso metodo una teleonomia in grado di legare l'evoluzione fisico-chimica dell'universo alle condizioni necessarie (ma non sufficienti!) per la comparsa della vita intelligente. Nella seconda parte il mistero di Cristo viene collegato non solo alla storia del cosmo, ma anche alla riconciliazione del mondo con l'uomo. Maldamé si muove con sobrietà ed intelligenza in questo immenso campo di indagine, privilegiando l'approccio di carattere biblico, specie nelle sue risonanze semeiotiche ed antropologiche, senza entrare esplicitamente nel merito di quelle questioni teologiche classiche certamente soggiacenti una trattazione di questo genere, quali sarebbero state ad esempio il rapporto fra natura e grazia o la discussione sui fini dell'Incarnazione. Tali questioni vengono opportunamente riassorbite all'interno di una categoria che potremmo chiamare «dimensione cosmica della salvezza»; per essere più precisi, esse vengono ricondotte nel tema teologico di fondo del rapporto fra «prima e nuova creazione», rapporto che l’A. affronta esplicitamente e senza sconti, forte dei suoi molteplici agganci scritturistici, centrandolo attorno al mistero di Cristo risuscitato.