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Genesis 1 Through the Ages

Stanley L. Jáki

Thomas More Press,
London 1992
Anno di edizione originale: 1992
ISBN: 1897713002

Stanley L. Jaki, nato nel 1924 in Ungheria, benedettino, storico della scienza dottore in fisica, docente alla Seton Hall University (New Jersey), è principalmente noto per le sue opere di storia e filosofia della scienza. Fra queste vanno ricordate in modo particolare The Relevance of Physics (1966) e The Road of Science and the Ways to God (1976). Genesis 1 Through the Ages è interamente dedicato alla storia dell'interpretazione del primo capitolo del libro della Genesi. Dopo aver esaminato il linguaggio impiegato dall'autore biblico, Jaki passa in rassegna le interpretazioni ebraiche, patristiche, medioevali, quelle dell'epoca della riforma, quelle dei secoli in cui la scienza moderna ha preso forma, ed infine l'epoca contemporanea. L'opera si conclude con una esposizione del valore permanente del messaggio contenuto in Genesi 1. Il primo capitolo della Genesi non ha l'intenzione di essere una cosmologia. L'idea della assoluta dipendenza dell’esistenza dell'universo da Dio ha giustamente condotto (in seguito) all'idea di creazione dal nulla, sebbene tale idea sia ancora appena adombrata in Genesi 1. Secondo Jaki, la principale preoccupazione dell'autore sacro parrebbe quella di rinforzare l'osservanza del Sabato. Per far questo il testo ricorre al più efficace dei metodi pedagogici, indicando un modello da seguire: se perfino Dio ha osservato il Sabato, a maggior ragione l'uomo ha un obbligo solenne di fare lo stesso. Non a caso il profeta Geremia (cfr. Ger 17,19-27) fa dipendere la prosperità di Gerusalemme proprio dall'osservanza del giorno del Sabato. Incidentalmente, una siffatta preoccupazione è del tutto assente dall'Enuma Elish, uno dei supposti “modelli” di Genesi 1. L'autore di Genesi 1 ha assegnato a Dio il più grande “lavoro” concepibile, la costruzione del “tutto”, ossia dell'universo. Il “tutto” è descritto secondo la percezione dell'epoca, attraverso l'enumerazione delle due parti principali di cui era composto (il cielo e la terra). La descrizione della creazione è fatta secondo l'idea allora corrente in Israele, assimilabile alla costruzione di una capanna avente per tetto il firmamento. La luce (che viene creata il primo giorno, mentre il sole viene creato solo al quarto giorno) serve per illuminare questo lavoro di costruzione. La logica è manifestamente “sacra”. Il firmamento viene creato prima della terra in quanto più vicino a Dio, mentre la logica di una costruzione avrebbe imposto di partire piuttosto dalla terra. La tentazione di tutte le epoche (inclusa la nostra) è sempre stata quella di vedere una corrispondenza fra gli eventi narrati nel primo capitolo della Genesi (i sei giorni della creazione) e le fasi della formazione della terra così come la scienza ha permesso di ricostruirle. Jaki rifiuta questa impostazione, conosciuta come “concordismo”.